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L’orrendo #Boycott nato dalla polemica su chi ci salverà dal coronavirus

Di il 20 Marzo 2020

Mi ero ripromesso di non parlare della polemica “ospedale del nord vs ospedale del sud”, fatta scoppiare dal Prof. Galli dell’ospedale Sacco di Milano contro il Prof. Ascierto del Cotugno di Napoli che, in soldoni, lo aveva accusato in diretta tv di provincialismo in quanto il prof. Ascierto si sarebbe preso i meriti della scoperta della ottima reazione di un farmaco contro il Covid-19.
Su tutto questo, il mio parere è molto semplice e netto: il prof. Galli avrebbe fatto una migliore figura tacendo. Se avrete voglia di approfondire, ci sono tante notizie e documenti che dimostrano la bontà della sperimentazione del prof. Ascierto, nonché la sua professionalità, e non di meno la sua umanità.

Mi ero ripromesso di non parlarne, neanche dopo che ho letto, praticamente ovunque, di uno squallido servizio di Striscia la Notizia che avrebbe rincarato la dose erigendo il prof. Galli a grande luminare che sputtana le velleità di visibilità del prof. Ascierto.

Non ne volevo parlare perchè non è il momento per ribadire quella che molte volte è proprio una inconsapevole discriminazione che anche persone, professionisti (e anche persone amiche) di un livello culturale indiscutibile portano innata, come fossero cresciuti con l’imprinting della superiorità del nord e delle popolazioni del nord nei confronti del sud e delle popolazioni del sud. Voglia di superiorità che, questa vicenda lo dimostra, esonda anche negli ambiti più importanti (quindi non solo sugli spalti di uno stadio) e nei momenti meno opportuni (durante la gestione di una pandemia mondiale che ci vede, purtroppo, essere oggi la nazione più colpita).

Mi ero ripromesso di tacere, di leggere solo. E ho sperato che poi me ne sarei anche dimenticato per non affrontare l’argomento in futuro. E invece?

Invece ieri mi hanno girato una lettera aperta che Massimo Renda, collega, amico, fondatore e attuale presidente di Caffè Borbone ha voluto (e dovuto) scrivere ai suoi clienti e collaboratori, nonché ai consumatori di Caffè Borbone, spiegando la sua posizione sulla vicenda e la relazione che lega il suo brand a Jerry Scotti.

Ha dovuto farlo perché alcuni personaggi noti sul nostro territorio hanno lanciato l’hashtgag #nonbevopiuborbone minacciando di boicottare i prodotti Caffè Borbone se l’azienda non interrompe la collaborazione con Jerry Scotti (da qualche tempo testimonial del brand) che, con la sua voce, ha accompagnato quello squallido servizio contro il prof. Ascierto con i classici toni provocatori, irrisori, a tratti demenziali. Su questo dovremmo farci qualche domanda.

Siamo un paese che non sa approfondire, non sa distinguere un mandante da un esecutore, un autore da un attore, e che, una volta deciso il colpevole, condanna, alla stessa stregua del colpevole, tutti coloro che con quel colpevole hanno una certa relazione.

Questo sta succedendo a Jerry Scotti, colpevole di interpretare un personaggio in un programma squallido (Sì, Scotti potrebbe pure decidere di prendere le distanze); e questo sta succedendo a Caffè Borbone, colpevole solo di aver ingaggiato, come testimonial del brand, proprio quel Jerry Scotti, che da anni è considerata una delle figure più vicine all’italiano medio, nella bontà di questa espressione, per l’empatia che ha dimostrato spesso, per la compagnia che da anni, in maniera molto discreta e piacevole, fa agli italiani entrando nelle loro case.

I responsabili di questa brutta vicenda sono 3: il prof. Galli, Striscia la Notizia, e parte dell’informazione che, campanilisticamente, evita di far chiarezza sulla vicenda per non rischiare di gettare cattiva luce sul prof. Galli e, di riflesso, sulla sanità della Regione Lombardia.
E tutto ciò che ruota intorno non va preso in considerazione. Minacciare di boicottare una delle aziende eccellenti del nostro paese, della nostra Regione, è stupido. Rischiamo di indebolire ancora di più il nostro tessuto produttivo.

E mi meraviglio che un attacco del genere provenga poi proprio da alcuni personaggi che nella regione sono molto popolari e da sempre hanno a cuore il bene del nostro territorio, come Gianni SimioliFrancesco Emilio BorrelliPeppe Accardo, ecc.

Apriamo gli occhi. Lavoriamo insieme per accrescere le potenzialità delle nostre aziende e del nostro territorio. Boicottando, ingiustamente, i nostri stessi prodotti, rischiamo solo di farci male.

A Massimo Renda, professionista, amico, e persona perbene, e a tutto lo staff di Caffè Borbone, va tutta la mia personale solidarietà e vicinanza, e quella di tutto il team Caffè Carbonelli.

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